Le origini del volo acrobatico

 

 

I progenitori del volo acrobatico saranno il tenente russo Piotr Nikolaev Nesterov ed il francese Adolphe Pégoud, che nonostante la fragilità dei loro aeroplani tentarono manovre acrobatiche.

Nesterov, uno dei più importanti piloti di alta scuola, destinato al comando di un reparto nel 1913, morirà un anno dopo in combattimento aereo: scagliandosi sull’apparecchio nemico, precipiterà nei pressi della città di Jolkova, che in suo onore diverrà Nesterova. Il 20 agosto 1913, primo al mondo, effettuerà la “Gran volta” o “Giro della morte”, l’odierno “looping”.

Pégoud, nato a Montferrat nel 1889, entrato nell’Esercito, lo lascerà per dedicarsi al volo. Brevettatosi nel 1913, sarà ingaggiato da Louis Blériot come terzo meccanico, mettendosi in mostra con i voli di collaudo. Per saggiare le potenzialità dei velivoli decide di tentare la “gran volta”, figura particolarmente adatta a questo scopo. Il tentativo, che avrà luogo a Buc il 21 settembre 1913, produrrà un “looping” scadente rispetto a quello di Nesterov. Non soddisfatto del risultato, proseguirà l’attività acrobatica inserendo nel programma nuove figure, fra le quali il “tonneau” o “avvitamento completo sull’asse di volo”. Prenderà così parte a molte manifestazioni, dimostrando l’affidabilità degli aeroplani. 

E’ dopo la Grande Guerra che avremo un grande sviluppo del volo acrobatico, che sarà perlopiù di pertinenza militare e diverrà un’attrattiva popolare.

Anche in Italia molti piloti si cimenteranno in questa nuova disciplina. Da ricordare il capitano Carlo Maria Piazza, primo pilota militare con brevetto n. 1 del 14 agosto 1911, al quale si deve anche il primo impiego militare di un velivolo, il 23 ottobre 1911 in Libia.

In Germania, il capitano Oswald Boelke (1891-1916) opererà con tattiche d’attacco anticipatrici dell’Acrobazia collettiva, con un Gruppo Caccia (Jagdstaffel) formato da cinque velivoli. Altri esempi di volo in formazione saranno la “linea di fila” americana e le “cinque dita” inglesi. Per il volo acrobatico in formazione vero e proprio bisogna aspettare il 1920, anno durante il quale la Royal Air Force organizza le prime manifestazioni aeree, data la necessità di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’utilità della forza aerea, offrendo quindi delle occasioni per poter saggiare la validità del mezzo oltre che per sviluppare nuove tecnologie. Gli inglesi supereranno gli assi francesi e tedeschi, giungendo faccia a faccia con gli abili e creativi piloti italiani.

Alla fine della Prima Guerra Mondiale, in Italia l’acrobazia aerea collettiva non avrà ancora preso forma, anche se molti piloti durante il conflitto hanno saputo impiegare evoluzioni che si riveleranno vincenti. Inoltre, i nostri militari si distingueranno in alcune manifestazioni.

Nel 1928 un gruppo di ufficiali sarà inviato da Balbo all’Air Display della RAF a Hendon, nel quale è presente anche il tenente colonnello Rino Corso Fougier, che a breve sarebbe diventato comandante del 1° Stormo Caccia a Campoformido.

Inizia a diffondersi il fenomeno dell’acrobazia aerea collettiva, soprattutto in ambito militare: i vari gruppi Caccia formeranno delle proprie pattuglie che si esibiranno durante le manifestazioni aeree e italiane e internazionali.

Alla fine della Seconda Guerra Mondiale, l’Aeronautica è logorata ed è ricostituita essenzialmente con velivoli statunitensi e inglesi; l’acrobazia non potrà così trovare immediata collocazione, nonostante alcuni tentativi da parte degli Aero Club.

Nel 1952 in Belgio, ci sarà una Manifestazione per ricongiungere l’amicizia e la tradizione che lega le Aeronautiche, alla quale parteciperà la 4° Aerobrigata di Amendola con i suoi “Vampire” metallizzati con il “Cavallino Rampante” sulla coda. Finalmente l’Acrobazia può rinascere e la costituzione di numerose pattuglie non si farà attendere.

 

 

Home Successivo